Medici a gettone al pronto soccorso: cosa significa? Nella Sanità pubblica c’è un nuovo business, che è quello dei medici a gettone delle cooperative private. Si tratta di figure professionali che vengono reclutate dalle ASL per sopperire alla carenza di personale medico all’interno delle strutture ospedaliere.
La carenza del personale sanitario è causata dal fatto che il SSN preferisce reclutare e pagare ad ore medici “esterni” allo staff ospedaliero piuttosto che avviare concorsi volti a reclutare nuovi medici da inserire all’interno della struttura organizzativa ospedaliera.
Questo trend sta facendo guadagnare un sacco di soldi alle cooperative private, i cui imprenditori sono medici che guadagnano arruolando i medici “gettonisti”. Si tratta di un business che sta dilagando all’interno degli ospedali pubblici italiani e sta smantellando il SSN.
Cosa vuol dire “medico a gettone”?
Gli ospedali pubblici italiani stanno facendo i conti con la carenza di personale sanitario, per questo sta dilagando il c.d. fenomeno dei “medici a gettone”. Rispetto ad un medico assunto con contratto di lavoro subordinato all’interno di una struttura ospedaliera, il medico a gettone non è un dipendente e non deve sottostare ad alcun vincolo orario.
I gettonisti sono molto diffusi all’interno delle strutture ospedaliere e sono reclutati da cooperative esterne, che spesso e volentieri sono gestite da altri medici formatori. La finalità nel reclutare questi professionisti esterni all’ospedale è quello di sopperire alla carenza di personale sanitario.
Lavorare “a gettone” per un medico reclutato all’esterno significa essere retribuito per coprire un singolo turno di dodici ore. Moltissimi medici preferiscono lavorare anche più ore dato che i controlli sembrano essere sporadici. Lavorare tante ore di fila significa cumulare quanti più gettoni possibili: ci sono numerose testimonianze di gettonisti che sono arrivati persino a lavorare 48 ore di seguito senza alcuna sosta.
Lavorare “a gettone” per un medico reclutato all’esterno significa essere retribuito per coprire un singolo turno di dodici ore.
I medici a gettone al pronto soccorso: un fenomeno in espansione
Gli ambulatori del pronto soccorso (qui trovi un’approfondimento sul ruolo del medico di pronto soccorso) sono presidiati da medici gettonisti assoldati e reclutati da cooperative esterne. Molto spesso questi professionisti pagati a gettone lavorano a turno e agiscono come collaboratori esterni e non parte integrante del sistema ospedaliero. Molte ASL pubblicato avvisi di gara rivolti ad agenzie private, le quali dovrebbero offrire personale medico formato per coprire turni di lavoro massacrati al pronto soccorso o sulle auto mediche.
Gli stessi Sindacati della dirigenza medica e sanitaria sono intervenuti e scesi in campo, esprimendo le preoccupazioni su quanto sta avvenendo all’interno del SSN. La carenza di personale medico interessa soprattutto i pronto soccorso ed è frutto di scelte errate che si sono susseguite nel corso degli anni. Invece di risolvere il problema della carenza di personale medico all’interno dei pronto soccorso, optando per la strada dell’efficientamento e della selezione ed assunzione di medici da inserire in pianta stabile all’interno della struttura, si continua ad optare per il pronto soccorso gestito da medici a gettone. Anziché valorizzare le risorse umane esistenti all’interno dell’ospedale, si punta ad optare per la soluzione più semplicistica ed immediata: reclutare i gettonisti al pronto soccorso.
Medici a gettone: offerte di lavoro a turno
I medici gettonisti possono reperire le offerte di lavoro su Telegram e possono guadagnare anche 3600 euro per un turno di 48 ore. Diverse offerte di lavoro sono indirizzate a reclutare medici a gettoni da impiegare all’interno del Pronto Soccorso e, oltre al compenso per il turno accorpato, c’è la possibilità di beneficiare dell’alloggio per chi viene da fuori Regione. Molto spesso le trasferte extra regionali avvengono a bordo di pullman organizzati a tavolino.
Medici gettonisti: i costi per la sanità pubblica
Il fenomeno dei medici a gettone che sta dilagando su tutto il territorio nazionale comporta una pesante perdita per le casse pubbliche dello Stato. Il costo di un gettone eccede la metà della retribuzione percepita da un medico specializzando. Inoltre, i pochi bandi pubblici che sono pubblicati dall’ASL trovano scarsa adesione.
Medici a gettone: quali sono le conseguenze sulla qualità offerta al paziente?
Un paziente che entra al Pronto Soccorso non sa se il medico che si trova di fronte sia una risorsa umana assunta in pianta stabile all’interno dell’ospedale o sia un medico gettonista. È una scommessa ed un rischio per lo stesso paziente. Si pensi, ad esempio, alla gestione di un ictus, che è molto complessa in quanto richiede la conoscenza di procedure interne ed esterne alla struttura ospedaliera. Un medico gettonista stremato dal turno di lavoro di 24/48 ore non sarebbe di certo in grado di conoscere ed applicare la complessità procedurale. Inoltre, bisogna aggiungere il fatto che il responsabile clinico della struttura rimane il Direttore, il quale non conosce neppure il gettonista assunto all’esterno. Anche gli stessi colleghi, i medici assunti con contratto di lavoro subordinato, si sentono trascurati e squalificati. Inoltre, i guadagni di un gettonista sono assai più cospicui della retribuzione percepita dai medici assunti in pianta stabile.
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