Voglia di mettersi alla prova, conoscere un altro paese, approfondire il francese e osservare una realtà differente in ambito sanitario. Sono solo alcune delle motivazioni che spingono tanti giovani studenti a intraprendere dei periodi di tirocinio di Medicina in Francia. Ma come fare? Se quest’esperienza ti incuriosisce, continua a leggere e ti spiegheremo quattro cose che devi sapere prima di partire!
Per sostenere un tirocinio di medicina in Francia un tiro può non essere necessario dimostrare una conoscenza di base della lingua francese, ma vi consigliamo caldamente di rinfrescare le vostre competenze linguistiche dato che vi sarà richiesto di confrontarvi da soli con i pazienti.
Perché scegliere la Francia per svolgere tirocinio di medicina?
Anche nel nostro paese sono previsti tirocini durante il corso di laurea in Medicina, ma mentre in Italia lo studente può solo “osservare”, in Francia è parte attiva dell’assistenza sanitaria.
Allo studente spetta il compito di eseguire la prima visita al paziente appena ricoverato, riportare quanto appreso al medico specializzando o strutturato di riferimento e trascriverlo in cartella clinica.
Inoltre in alcuni reparti, come in pronto soccorso, può anche proporre una serie di esami di approfondimento da concordare con lo strutturato, ed imparare a svolgere piccole manovre invasive, come suturare ferite o prelevare del liquido sinoviale.
E’ un sistema universitario, quello francese, che privilegia l’apprendimento pratico, piuttosto che l’approfondimento teorico tipico del nostro paese. E’ particolarmente stimolante, per uno studente italiano, poter iniziare a mettersi alla prova ed avere qualche piccola responsabilità “sul campo”.
Inoltre, la Francia è un paese bellissimo, ed i fine settimana liberi dal reparto potrete visitare città d’arte come Parigi, cattedrali gotiche come a Chartres, o fare passeggiate in mezzo alla natura se sarete in Provenza, quindi avrete solo l’imbarazzo della scelta!
Come fare per poter svolgere un tirocinio di medicina in Francia
L’idea di partire inizia ad attirarvi?
Potete cominciare informandovi sulle opportunità offerte dall’ università, navigando sul sito internet del vostro ateneo.
Nella sezione dedicata alle esperienze di scambio culturale si possono trovare una serie di opportunità. Uno dei programmi più conosciuti è sicuramente Erasmus + Traineeship, che permette di svolgere un periodo dai 2 ai 12 mesi in un’università partner dell’Unione Europea con cui è attivo un accordo specifico.
Nella facoltà di Medicina si tende a partire per 2-3 mesi durante il periodo estivo, in modo che il tirocinio non si sovrapponga con la didattica dell’ateneo.
Allo studente viene riconosciuto un contributo mensile di circa 350 euro, a cui si può aggiungere una somma che varia a seconda del reddito. Per partecipare viene richiesta una conoscenza di base della lingua francese, dimostrata tramite una certificazione linguistica, o valutata tramite un piccolo esame svolto nella propria università.
Si consiglia di informarsi per tempo in quanto i bandi che vengono pubblicati si riferiscono all’anno accademico successivo. In altri programmi, tuttavia, è lo studente a cercare in autonomia un tutor di riferimento, e per questo iter le tempistiche possono essere più flessibili.
Le università francesi, però, sono piuttosto rigide riguardo alla burocrazia: se state programmando una partenza con pochi mesi di anticipo provate a rivolgervi a ospedali non universitari o a università private (come l’Université Catholique de Lille).
Per sostenere un tirocinio di medicina in Francia un tiro può non essere necessario dimostrare una conoscenza di base della lingua francese, ma vi consigliamo caldamente di rinfrescare le vostre competenze linguistiche dato che vi sarà richiesto di confrontarvi da soli con i pazienti.

A differenza dell’Italia, allo studente spetta il compito di eseguire la prima visita al paziente ricoverato e comporre la cartella clinica.
Trovare un appartamento in Francia
Ottenuta l’autorizzazione a partire per svolgere il tirocinio di Medicina in Francia, è tempo di cercare un alloggio. Non è facile, infatti, trovare un appartamento ad un prezzo accettabile per pochi mesi, e non sono molte le università che offrono servizi abitativi per studenti in visita per un periodo di tempo così limitato.
La cosa più semplice è trovare un contatto tramite passaparola dei ragazzi che hanno svolto la stessa esperienza negli anni precedenti (ad esempio posso esserci studenti che subaffittano la propria camera per i mesi estivi in cui non hanno lezione).
In alternativa potete iscrivervi a un gruppo Facebook di affitti per la città in questione, o cercare su internet se vi siano collegi o appartamenti messi a disposizione da parrocchie della zona.
Se di nuovo state organizzando tutto all’ultimo minuto e nessuna di queste opzioni ha avuto successo, non vi resta che cercare su siti come Airbnb. I proprietari che normalmente affittano case per qualche giorno a dei turisti, possono essere disponibili a contrattare il prezzo se il vostro soggiorno è di qualche mese, specialmente in cittadine piccole e non molto frequentate dal turismo.
Per trovare una sistemazione, la cosa più semplice è trovare un contatto tramite passaparola dei ragazzi che hanno svolto la stessa esperienza negli anni precedenti
All’arrivo… e al ritorno
I primi giorni di tirocinio è normale essere un po’ spaesati: sarà difficile concentrarsi tutta la giornata per capire un’altra lingua, e vi sentirete molto impreparati rispetto ai vostri colleghi francesi, abituati a relazionarsi con i pazienti, prescrivere esami ed effettuare ECG, suture e medicazioni.
Non c’è da temere!
Sarete sempre affiancati a qualche specializzando di medicina o studente da cui poter imparare, e vi sarà data maggiore autonomia man mano che acquisirete sicurezza.
Non lasciatevi quindi intimorire, ma chiedete sempre aiuto e consiglio ai colleghi, sarà anche un modo per fare più facilmente amicizia!
Generalmente i vari programmi di tirocinio di medicina prevedono che lo studente debba svolgere un minimo di 100 ore mensili, ma in alcuni reparti può essere richiesto un impegno maggiore.
Ad esempio in medicina polivalente (un reparto simile alla nostra medicina interna) o in pronto soccorso i ritmi sono particolarmente impegnativi, ma d’altra parte sono anche fra i reparti in cui avrete maggiore possibilità di imparare.
Ciò non toglie che possiate chiedere eccezionalmente di assentarvi qualche giorno se volete programmare una gita fuori porta. Solitamente se vedono impegno da parte dello studente i professori sono molto disponibili.
Alla fine della frequenza dovrete compilare un resoconto sull’attività di tirocinio di medicina in Francia, e ricevere una valutazione da parte del vostro tutor. Il voto generalmente non ha alcun peso, ma è necessario come attestazione del tirocinio svolto, in modo che possiate beneficiare dei finanziamenti a disposizione per il programma da voi scelto, e per il riconoscimento dei crediti formativi da parte della vostra università.

Il modo più semplice per trovare un alloggio è tramite il passaparola di ragazzi che hanno svolto la vostra stessa esperienza prima di voi, o tramite l’iscrizione a gruppi Facebook della cità in questione.
Conclusioni
Al rientro in Italia scoprirete di essere più disinvolti in reparto rispetto a quando eravate partiti, e di aver acquisito molte nuove competenze in pochi mesi. Competenze mediche e ovviamente di vita.
Perché imparare a relazionarsi con la vecchietta fiamminga ricoverata che non vede di buon occhio il vostro “strano accento”, o vincere la timidezza (e le vostre papille gustative) e prendere un caffè annacquato con i vostri colleghi, sono solo alcune delle tante esperienze che vi faranno crescere, e tornare in Italia arricchiti dai luoghi che avete visitato e dalle amicizie che avrete stretto, e magari un giorno tornarci visto le ottime opportunità di carriera che vi sono in Francia.
Perciò vi consigliamo di vincere qualsiasi dubbio che possiate avere… e partire!
Bianca Salce, laureata con lode in Medicina all’Università Cattolica al Sacro Cuore di Roma, con una tesi in gastroenterologia sui disturbi gastrointestinali dei bambini affetti da spettro autistico.
Aspirante specializzanda in Pediatria, interessata al mondo del Microbiota e della Nutraceutica.
Espereinze di studio all’estero:
- Un anno di Erasmus a Cadice, in Spagna
- Un mese di tirocinio a reumatologia presso l’Hôpital Saint Philibert di Lille
- Un anno di scuola superiore in Irlanda, ad Athlone
Esperienza di ricerca di base: un semestre di Internato presso l’Istituto di Patologia dell’Università Cattolica.
Articolista presso https://nelcuoredellarealta.wordpress.com/, rivista periodica degli studenti dell’Università Cattolica di Roma.
Appassionata ad ogni forma d’arte, nel tempo libero ama suonare il pianoforte, disegnare e scrivere.
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