Stetoscopio o fonendoscopio: quale scegliere

da | Ultimo aggiornamento 27/09/2022 | Strumenti | 0 commenti

Tag: Medici
stetoscopio come scegliere

Nella tua borsa da medico di base non possono mancare, oltre al giusto sfigmomanometro, lo stetoscopio o fonendoscopio, strumenti che ti permettono di auscultare cuore e polmoni dei pazienti. In questo post vediamo alcuni consigli utili per la scelta del migliore stetoscopio o fonendoscopio, due strumenti che presentano tra loro differenze non trascurabili. Quale inserire nella tua borsa da medico?

Cenni Storici

Lo stetoscopio nacque in Francia, nel 1816, grazie a René-Théophile-Hyacinthe Laennec. L’esigenza iniziale per cui fu concepito era legata all’idea di dar vita ad un’alternativa per auscultare il torace delle donne che, all’epoca, si faceva poggiandovi sopra l’orecchio.

Il prototipo originario era costituto da un semplice tubo di carta che, in seguito, si evolvette attraverso l’uso di un cilindro di legno, dal diametro di circa 2 mm e alto un piede.

Più tardi, precisamente nel 1851, fu Arthur Leared l’inventore dello stetoscopio biauricolare e inventò lo stetoscopio biauricolare, e solo un anno dopo toccò a George Camman perfezionarne la forma per agevolarne la produzione industriale.

Successivamente, furono messe in atto una serie di migliorie sullo strumento, fino a quando – nel 1960 – David Littman, direttamente dalla Harvard Medical School, diede vita ad uno stetoscopio nuovo di zecca: più leggero e con un’acustica perfezionata. Dieci anni dopo, introdusse la membrana fluttuante.

Ancora oggi, grazie all’utilità dello stetoscopio, vengono diagnosticate svariate malattie che, solo attraverso il metodo tradizionale dell’orecchio sul petto del paziente, non sarebbe stato possibile arrivarci.

Stetoscopio e fonendoscopio: le differenze

In qualità di giovane medico conoscerai già le caratteristiche che distinguono lo stetoscopio dal fonendoscopio, ma conviene ricordare le principali.

La differenza principale tra i due strumenti deriva dalla tipologia di suono di cui permettono l’auscultazione.

Infatti, lo stetoscopio permette l’auscultazione di suoni più acuti, mentre il fonendoscopio nasce per l’esigenza di auscultare suoni meno acuti e, quindi, più difficili da intercettare.

A fronte di queste diverse caratteristiche, lo stetoscopio viene utilizzato di norma per l’auscultazione del torace, mentre il fonendoscopio per quella dei visceri in generale.

E’ importante conoscere le caratteristiche dei due strumenti, poichè in quanto giovane medico probabilmente ti troverai nella situazione di doverne acquistare uno.

Devi sapere in questo caso che, accanto ai tradizionali stetoscopi, puoi trovare in commercio anche stetofonendoscopi elettronici, che rappresentano l’evoluzione di tali strumenti e permettono di ascoltare anche i suoni più deboli.

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A cosa serve il fonendoscopio

Il fonendoscopio è uno strumento di fondamentale importanza che sia il medico che l’infermiere devono avere necessariamente in dotazione. La sua funzione è quella di auscultare i visceri del paziente, un’operazione preliminare necessaria per la diagnosi di malattie a carico del sistema respiratorio o per valutare il corretto andamento degli organi interni.

Gran parte dei modelli di fonendoscopio è costituita da un diaframma – che è la superficie piatta – che dà la possibilità di auscultare anche i suoni ad alta frequenza, e infine da una campana, avente la funzione di auscultare i suoni che, invece, sono a bassa frequenza. Seguendo questo ragionamento, quindi, se il diaframma serve ad auscultare i suoni cardiaci, la campana sarà essenziale per quelli di origine polmonare.

Per quanto concerne l’utilizzo, per la campana si deve esercitare una leggera pressione, per il diaframma dovrà essere – al contrario – più decisa.

Uno stetofonendoscopio è composto da: due auricolari, un tubo singolo o doppio, una testina (da collocare sul corpo del paziente all’occorrenza, e da una membrana fluttuante che va a costituire la testina.

Come avviene l’auscultazione?

Dopo aver compreso la differenza tra stetoscopio e fonendoscopio e dopo aver capito quali sono le principali caratteristiche da prendere in considerazione al momento della scelta del dispositivo da acquistare, possiamo concentrarci su un aspetto più tecnico e decisamente molto interessante: come auscultare.

Fondamentalmente si possono auscultare il cuore, i polmoni ed anche l’intestino, vediamo insieme come farlo.

Auscultazione Cardiaca

L’Auscultazione del cuore è una procedura tanto poco invasiva e relativamente semplice quanto efficace, viene infatti utilizzata dal medico per valutare il suono emesso dal cuore durante le contrazioni, l’intervallo di tempo tra i battiti cardiaci e quanto sono intensi i suoni dei battiti cardiaci.

Sulla base di queste osservazioni il medico può individuare condizioni come soffi cardiaci, anomalie del battito cardiaco ed anche se vi è una perdita di fluidità del pericardio dovuta all’infiammazione dello stesso.

Durante l’auscultazione del cuore, il medico appoggia lo stetoscopio in 4 zone distinte del torace, due delle quali leggermente sopra il seno sinistro e le altre due leggermente al di sotto.

Vediamole nel dettaglio:

  • La regione aortica: zona di auscultazione della valvola aortica e corrisponde alla porzione del bordo sternale destro compresa tra il 2° e il 3° spazio intercostale del bordo sternale destro.
  • La regione polmonare: zona di auscultazione della valvola polmonare e corrisponde alla porzione del bordo sternale sinistro compresa tra il 2° e il 3° spazio intercostale del bordo sternale sinistro.
  • La regione tricuspide: zona di auscultazione della valvola tricuspide e corrisponde alla porzione del bordo sternale sinistro compresa tra il 3°e  il 6° spazio intercostale.
  • La regione mitrale: zona di auscultazione della valvola mitrale e corrisponde alla porzione tra il 5° e il 6° spazio intercostale, lungo la linea emiclaveare.

    Auscultazione Polmonare

     

    Durante l’auscultazione dei polmoni, il medico può notare la presenza di rantoli, sibili, crepitii ed altri rumori generati dal flusso d’aria presente nei polmoni. Il rumore infatti prodotti da polmoni sani e liberi è ben differente da quello invece apprezzabile in presenza di muco, infiammazioni ed altre condizioni.

    Ciò che il medico ausculta quanto si sofferma sulla zona dei polmoni è:  l’apice dei polmoni che si trova a 2 cm sopra il terzo mediale della clavicola; i lobi superiori la cui zona di valutazione è il 2° spazio intercostale lungo la linea emiclaveare e lo spazio tra le vertebre C7 e T3; i lobi inferiori prendendo come riferimento il 6° spazio intercostale lungo la linea medio-ascellare e, posteriormente, lo spazio tra le vertebre T3 e T10; il lobo medio del polmone destro auscultando il 4° spazio intercostale lungo la linea emiclaveare.

    Come per l’auscultazione cardiaca, quella polmonare si basa su alcune aree che sono più numerose, precisamente nove:

    • zona superiore sinistra
    • zona superiore destra
    • zona centrale sinistra
    • zona centrale destra
    • zona inferiore sinistra
    • zona inferiore destra
    • ascella destra
    • ascella sinistra
    • trachea.

    Proprio come accade nel caso precedente, anche in questo non ci si deve esimere dalla condizione clinica del paziente, affinché la valutazione possa tenerne conto, in ausilio di eventuali altri reperti ulteriori derivati dall’esame toracico.

    In più, grazie all’evoluzione della tecnologia, oggi è possibile avvalersi di stetofonendoscopi elettronici moderni che riescono ad amplificare anche quei suoni che altrimenti non potrebbero essere percepiti.

    Auscultazione dell’Intestino

     

    Infine, durante la sua visita, il medico può auscultare anche l’intestino, muovendosi con il fonendoscopio sull’addome.

    Durante l’auscultazione il medico può apprezzare i gorgoglii emessi dall’intestino che variano a seconda che sia presente o meno una patologia o un disturbo in generale.

    Inoltre, l’auscultazione dell’addome è molto importante perché permette di apprezzare anche la presenza di un soffio addominale, campanello d’allarme per l’aneurisma dell’aorta addominale o di un restringimento delle arterie renali.

    Come tenere lo stetoscopio

    La premessa da cui partire, prima ancora di illustrarne l’impiego all’atto pratico, è mettere in evidenza il fatto che il modello più comune di stetoscopio sia quello acustico, il cui funzionamento dipende dalla trasmissione di suoni che, dal petto, attraversano i canali contenenti aria per poi giungere fino alle orecchie del medico che lo utilizza.

    La parte finale, che come abbiamo detto può avere la forma di un disco o di una campana a seconda della funzione, verrà posizionata sul petto o sull’addome del paziente.

    Affinché la visita possa procedere in maniera ottimale, sarà opportuno che il paziente si sdrai supino, così che il torace e l’addome del paziente possano essere auscultati. Mentre, per focalizzarsi sugli organi dell’apparato respiratorio, la campana sarà adagiata sulla schiena del paziente che, in quel caso, dovrà essere seduto.

    Quale stetoscopio utilizzare nell’attività di medico?

    Per un medico lo stetoscopio è uno strumento indispensabile.

    Per capire quale tipo di stetoscopio scegliere, è importante conoscere le caratteristiche principali di questo strumento.

    In particolare, per fare la scelta giusta è necessario che il medico conosca la differenza tra stetoscopio a tubo semplice e a tubo doppio e le differenze legate al tipo di membrana.

    Infatti, se lo stetoscopio possiede una membrana regolabile può auscultare anche le basse frequenze.

    Non è inoltre tralasciabile la differenza tra il classico stetoscopio acustico e il (più) recente stetoscopio elettronico.

    Lo stetoscopio acustico è sicuramente lo strumento per il quale opta la maggior parte dei medici: dotato di un disco e di una campana, permette di auscultare sia le frequenze più basse, sia quelle più alte.

    Lo stetoscopio elettronico, invece, grazie a piccoli microfoni, trasforma gli impulsi elettrici in onde sonore ed è sicuramente più delicato rispetto all’acustico.

    Ma quindi quale scegliere tra lo stetoscopio acustico e quello elettronico?

    La risposta dipende molto dall’ambiente nel quale il medico presta servizio. Infatti, il fatto che lo stetoscopio elettronico permetta di ridurre ampiamente i rumori ambientali, lo rende la scelta migliore per i giovani medici che prestano servizio in luoghi più affollati e rumorosi.

    Consigli per l’acquisto di strumenti professionali

    I moderni dispositivi ti permettono di eseguire diagnosi accurate per stabilite con certezza la condizione di salute del paziente.

    Scegliere lo strumento giusto è quindi fondamentale per svolgere con accuratezza la tua attività di medico.

    A fronte di ciò, ti consigliamo di optare per strumenti che abbiano una qualità medio/alta, non dimenticando comunque di considerare anche il tuo ramo di specializzazione (in alcuni rami ovviamente l’utilizzo dello stetoscopio è meno frequente rispetto ad altri).

    La scelta, invece, tra uno stetoscopio a tubo lungo o a tubo corto dipenderà sia da un fattore di comodità (se preferisci tenere lo strumento intorno al collo ti consigliamo l’acquisto di quello a tubo lungo, e viceversa), sia da un fattore più tecnico (lo stetoscopio a tubo corto è più rigido e, quindi, meno soggetto ad interferenze.

    Tra i modelli di stetoscopio più apprezzati dai medici e che ti consigliamo di acquistare ci sono:

    • lo stetoscopio cardiologico Harvey di Gima, ideale per l’auscultazione cardiaca e polmonare di adulti e bambini e disponibile in vari colori;
    • lo stetoscopio 3M Litmann 3200Nb, che riesce a riprodurre i suoni a un volume fino a 24 volte superiore rispetto ai modelli tradizionali, con una riduzione dei rumori esterni pari all’85% per una diagnosi più accurata.
    • Stetoscopio Littmann 3157 SM, che permette di rilevare ogni rumore e assicurare la massima qualità nel fare la diagnosi del paziente
    • Stetoscopio 3M Litmann 5623, con elevata sensibilità acustica e perfetto per chi è ancora studente o ha cominciato da poco l’attività di medico.

    Qual è la migliore marca di stetoscopio?

    Per l’acquisto del primo stetoscopio ti consigliamo di analizzare le tue reali esigenze e confrontare le proposte presenti sul mercato, dato che il prezzo per questi accessori e molto variabile, così come le loro caratteristiche.

    Ancora oggi si tende a considerare Littmann come la migliore marca di stetoscopio, dato che questi modelli hanno caratteristiche avanzate e si distinguono per qualità ed efficienza nella auscultazione di cuore e polmoni.

    Si tratta di strumenti il cui prezzo varia da poche decine di euro fino ad oltre 200 euro per le soluzioni più professionali.

    I prezzi sono quindi molto variabili e permettono di investire la cifra che preferisci: corri a scoprire le migliori promozioni per il tuo fonendoscopio o stetoscopio!

    Dicono di noi

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    Eleonora Borghi
    Eleonora Borghi
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    Andrea Savastano
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