Il percorso dopo la Laurea in Medicina e Chirurgia, lo saprai, non è sprovvisto di insidie. In Italia, è soprattutto complessa la situazione sul fronte delle Scuole di Specializzazione. Per questo motivo, ci sembrava potesse essere d’aiuto proporti alcune interessanti interviste fatte a giovani medici specializzandi o appena specializzati in diversi campi. In questo articolo vi presentiamo l’intervista fatta a una giovane dottoressa, specializzanda in Radiodiagnostica.
Presentazione
Ciao a tutti, sono un giovane medico specializzando nato nel 1991 in Liguria. Nella vita non mi mancano di certo hobby e passioni: mi piace molto il mare e, infatti, ho da poco preso il brevetto avanzato di subacquea. Adoro leggere (specialmente quando sono in vacanza) e recentemente ho scoperto una certa passione per la cucina (anche se raramente ho il tempo di dedicarmici come si deve). Sono una persona a cui piace la tranquillità di casa e stare con la famiglia, ma ho bisogno di mettermi spesso alla prova e fare cose nuove ogni tanto per sentirmi “viva”.
Quale corso di specializzazione hai scelto di seguire?
Sono specializzanda in Radiodiagnostica, con l’intenzione di dedicarmi alla radiologia interventistica, compatibilmente con le opportunità lavorative che mi si presenteranno.
Radiodiagnostica: in che città e in quale ospedale la stai svolgendo?
Ho iniziato il mio percorso a Parma (Ospedale Maggiore) e dopo un anno ho proseguito a Genova, dove ho frequentato soprattutto l’Ospedale Villa Scassi; attualmente mi trovo in Asl 5 (La Spezia-Sarzana) che fa parte della nostra rete formativa.
Erano previste lezioni (obbligatorie? Unicamente frontali o gli specializzandi venivano chiamati a tenere loro delle lezioni?)
Sono previste diverse lezioni per ogni anno di corso, ma quest’annno sono in gran parte saltate a causa dell’emergenza Coronavirus. Le lezioni a Radiodiagnostica normalmente sono frontali, talvolta agli specializzandi “anziani” viene chiesto di tenere delle lezioni agli studenti di medicina o agli specializzandi del primo anno.
Sul fronte degli orari di lavoro, come erano organizzati? Sei riuscito a svolgere, durante il tuo percorso, anche delle altre attività (guardia medica, sostituzioni)?
Il nostro contratto prevede 38 ore settimanali, a seconda dell’ospedale e della postazione in cui ci troviamo gli orari possono variare ma raramente ci capita di sforare di molto il monte ore. Non lavorando nel weekend, ho potuto coprire qualche turno come sostituta nel servizio di continuità assistenziale.
Come giudichi il tuo grado di autonomia “operativa” durante la specializzazione in Radiodiagnostica?
A livello pratico ci è permesso fare sostanzialmente tutto. Essendo comunque, vietato dalla legge firmare noi specializzandi i referti, il grado di responsabilità nel nostro status di specializzandi è davvero ridotto al minimo.
Il futuro è stato come te lo immaginavi? Sei soddisfatto delle scelte fatte sotto il profilo lavorativo? Se no, cambieresti qualcosa?
Diciamo che la realtà sanitaria è molto diversa da come me l’aspettavo quando ho iniziato l’università. Ho scelto il mio percorso post-laurea piuttosto tardi rispetto a gran parte dei miei colleghi, e a volte qualche dubbio mi viene ancora. Alla fine ho trovato una branca che mi piace e in cui penso di avere molto da imparare e da offrire, quindi per lo più posso dirmi soddisfatta delle mie scelte.
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