Sei interessato a sapere tutto ciò che riguarda il ricettario medico? Bene, sei nel posto giusto!
La ricetta medica è un documento rilasciato da un medico, abilitato e iscritto all’albo professionale con il quale il paziente può prenotare visite specialistiche, eseguire esami di laboratorio e diagnostici oppure comprare i farmaci che richiedono la prescrizione medica.
In generale, sono due le principali tipologie di ricette mediche disponibili, una di colore bianca e una di colore rosso: si tratta di ricette che hanno differenti caratteristiche, sia nella durata che per quanto riguarda la metodologia di acquisto dei farmaci. Esistono poi ricette specifiche per l’acquisto di alcuni farmaci e oggi è disponibile anche la ricetta elettronica.
Ricetta bianca e ricetta rossa
Il medico può dedurre due tipologie di ricette, una di colore bianco e una di colore rosso, che hanno diritto anche a due diverse tipologie di prestazione.
La ricetta bianca
La ricetta bianca è quella che viene compilata dal medico utilizzando il ricettario medico personale.
Questo documento è una prescrizione che dà la possibilità al paziente di acquistare i farmaci o prenotare visite ed esami, ma l’importo da pagare è interamente a carico del cittadino.
La ricetta bianca deve contenere per legge alcuni dati relativi al medico, ai farmaci o alle prestazioni, mentre non è obbligatorio che sia indicato il nome del paziente.
È bene specificare che il nome di ricetta bianca è puramente convenzionale e che, in realtà, ogni specialista può realizzare il suo ricettario medico utilizzando carta di qualsiasi foggia e colore.
La ricetta rossa
La ricetta rossa, invece, viene compilata dal medico utilizzando il ricettario medico rosso appartenente alla Regione.
Questa ricetta dà la possibilità al paziente di acquistare farmaci o eseguire prestazioni mediche a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
In base alla fascia di reddito, quindi, il cittadino potrà pagare un importo ridotto per l’acquisto dei farmaci di fascia A o per visite mediche ed esami diagnostici, oppure godere dell’ esenzione totale.
La ricetta rossa ha validità regionale e se utilizzata per acquisti o altre prestazioni al di fuori del territorio regionale, l’assistito dovrà pagare quindi l’importo per intero.
Questo problema è stato superato però con l’introduzione della ricetta elettronica.
La ricetta rossa viene stampata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che personalizza ogni foglio con un’apposita filigrana: i blocchetti vengono poi consegnati alle ASL territoriali e ai medici autorizzati.

Validità ricetta rossa
La durata di una ricetta rossa, ovvero il tempo in cui è valida per ritirare i farmaci o per prenotare visite ed esami, dipende sia dalla tipologia di ricetta sia dalla prestazione riportata.
Ad esempio, se la ricetta è utilizzata per acquistare dei farmaci, allora la durata sarà di 30 giorni a partire dalla data visibile sulla ricetta stessa.
Se invece la ricetta rossa è utilizzata per visite specialistiche o esami di laboratorio e diagnostici, la sua validità si estende a tutto il territorio nazionale e può essere utilizzata, quasi ovunque, entro 6 mesi dall’emissione.
La ricetta elettronica
La ricetta rossa è sempre più spesso sostituita dalla ricetta elettronica, detta anche ricetta dematerializzata, che viene compilata dal medico abilitati secondo un software disponibile dalla Regione. Si tratta di una ricetta disponibile dal 2016 e molto simile a quella rossa, che contiene le stesse informazioni e ha la stessa durata.
La ricetta elettronica, come accennato in precedenza, rende possibile acquistare farmaci anche al di fuori della propria Regione semplicemente pagando il ticket e eventuale differenza rispetto al prezzo di riferimento del generico al più basso costo. Ogni ricetta elettronica viene registrata in un database e corredata di un apposito Numero di Ricetta Elettronica.
La ricetta elettronica permette quindi una maggiore flessibilità di utilizzo e consente anche di ridurre i costi di emissione e il consumo di carta. Tuttavia, la ricetta elettronica ha alcuni limiti e non può essere utilizzata per ritirare alcuni farmaci o per alcune tipologie di esami e prestazioni.
Ricettario medico personalizzato: come crearlo
Ogni medico deve avere a disposizione un ricettario. In base poi al tipo di specializzazione e di prestazione offerta, potrà disporre di un ricettario medico bianco e di un ricettario medico rosso.
Cosa inserire in un ricettario medico
Per realizzare un ricettario medico personalizzato bisogna inserire alcuni dati, alcuni dei quali sono obbligatori per legge, e provvedere poi alla sua stampa.
Basta ad esempio creare un ricettario medico pdf. É importante curare la composizione, scegliendo l’impaginazione, il carattere utilizzato, la carta e il suo design per far si che si ottenga un risultato professionale e che le tutte le informazioni siano chiare e leggibili.
Non esiste una normativa specifica che indica come disporre il testo o gli altri elementi all’interno di un ricettario medico.
Il consiglio, soprattutto se si è dei giovani medici alle prese con il primo ricettario medico, è quello di avvalersi del supporto di esperti che potranno indicare il design e la soluzione migliore. Alcuni servizi di tipografia offrono la possibilità di caricare un ricettario medico online e farlo stampare dopo l’elaborazione grafica.
I dati obbligatori di un ricettario medico
In un ricettario medico deve contenere alcune informazioni. É obbligatorio, ad esempio, che sia presente il nome e cognome del medico e che venga indicata la sua specializzazione con numero di iscrizione all’albo.
Ci sono altri dati, come i contatti telefonici, l’indirizzo, email o l’indirizzo, oppure i giorni di apertura dello studio, che non sono obbligatori e quindi possono essere omessi quando si prepara il ricettario medico personalizzato.
I medici oculisti, invece, nel redigere il ricettario medico personalizzato, dovranno seguire alcune indicazioni fornite dalle ASL perché i fogli dovranno contenente la tabella TABO, un sistema che serve per misurare l’asse oculare.
Ricetta ripetibile e ricetta non ripetibile
Le ricette mediche possono essere di diversa tipologia e prevedere differenti utilizzi. Esistono sia ricette ripetibili, ovvero che possono essere utilizzate più volte nell’ambito della loro validità, sia ricette che devono essere impiegate per una sola prestazione o per un unico acquisto.
La ricetta ripetibile è quella che può essere impiegata più volte entro i 6 mesi dalla sua redazione. Tuttavia, non è possibile utilizzarla per più di 10 volte.
In alcuni casi, come per l’acquisto di medicinali stupefacenti o per altri farmaci appartenenti alla Tabella 5 della Farmacopea Ufficiale, invece, la ripetibilità ha validità solo per 30 giorni e il limite massimo di utilizzo è fissato a 3 volte. Solitamente, è il medico stesso a indicare, ad esempio, il numero di confezione che è possibile acquistare presentando la ricetta.
Per farmaci particolari, come quelli che vengono utilizzati nel trattamento della tossicodipendenza, nella terapia del dolore, nelle cure palliative, indicati utilizzando una ricetta a ricalco, un’evoluzione della vecchia ricetta madre-figlia, conosciuta come ricetta ministeriale speciale.
Alcune ricette, poi, vengono dette limitative. Si tratta di ricette per farmaci o prestazioni che possono essere prescritti solo da alcuni medici. Ad esempio, le ricette limitative sono prescritte in ambito ospedaliero o dagli specialisti per l’acquisto di farmaci che riportano la dicitura “Uso riservato agli ospedali. Vietata la vendita al pubblico”.
In questi casi, la ricetta non è ripetibile, può essere utilizzata quindi per un unico acquisto e
deve riportare obbligatoriamente il medico o la struttura che ha effettuato la diagnosi e la prescrizione del farmaco.
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