Sei alla ricerca di informazioni sul medico osteopata perché vorresti rivolgerti a questa figura professionale o perché ti piacerebbe diventarlo? Qualunque sia il motivo, in questa guida completa scoprirai tutto ciò che c’è da sapere sull’osteopata e troverai le risposte a tutti i dubbi più frequenti. Il medico osteopata cosa fa? L’osteopata come cura? Come diventare osteopata?
Continua a leggere per sapere questo e tanto altro sull’osteopata.
Chi è il medico osteopata
L’osteopata è un professionista sanitario che si occupa del trattamento di numerose patologie e disturbi a carico del sistema muscolo-scheletrico, nervoso e viscerale. Come? Fondamentalmente attraverso delle tecniche manuali è in grado di individuare e correggere le zone di disfunzione del corpo, favorendo in questo modo un naturale processo di autoguarigione.
Attorno a questa figura professionale, però, vi è non poca confusione, in particolare in merito alla qualifica di questo professionista. Per fare chiarezza è necessario rispondere alla domanda “l’osteopata è un medico?”. Ebbene, l’osteopata non è un medico, né un fisioterapista o almeno non necessariamente e non fino a qualche tempo fa, di recente infatti la disciplina è al centro di una serie di modifiche strutturali che vedremo nel dettaglio più avanti.
L’osteopatia è una disciplina che utilizza come principale strumento di cura le mani, con le quali il professionista percepisce le alterazioni dei tessuti e di conseguenza provvede alla cura sempre per mezzo di una manualità. L’osteopata non diagnostica in senso stretto, ma si assicura che le strutture si muovano in maniera corretta. Questo inoltre non può prescrivere farmaci, né intervenire chirurgicamente, può però stabilire in autonomia il trattamento che ritiene più idoneo per ciascun paziente.
In buona sostanza la figura dell’osteopata si differenzia da quella del fisioterapista, sebbene spesso confuse, sia sotto un profilo formativo, poiché seguono iter differenti e sia come approccio.
Se da una parte il fisioterapista concentra i propri trattamenti quasi esclusivamente sulle zone interessate dal dolore al fine di ripristinare l’area che presenta la sintomatologia, l’osteopata invece considera il corpo nella sua totalità e, come anticipato, stimola i processi di autoguarigione e autoregolazione già presenti nel nostro corpo.
Inoltre, il fisioterapista si avvale anche dell’utilizzo di alcuni macchinari durante i suoi trattamenti mentre l’osteopata si serve esclusivamente della sua manualità.
Continua a leggere per sapere questo e tanto altro sull’osteopata.

Cosa cura l’osteopata
Per comprendere a fondo questa figura è necessario altresì soffermarsi su altri quesiti ed uno dei più diffusi è indubbiamente la seguente. Cosa cura l’osteopata? Vediamolo insieme.
A livello generale abbiamo già anticipato che questa figura professionale si occupa fondamentalmente della cura di dolori a livello di articolazioni, muscoli e colonna vertebrale. Nello specifico, all’osteopata ci si rivolge di frequente in caso di:
- Artrite
- Dolori alla parte bassa del corpo: piede, caviglia, anca e ginocchio
- Mal di schiena, dolore al collo e sciatica
- Dolori alla mano, alla spalla e al gomito
- Mal di testa
- Gomito del tennista
- Problemi posturali dovuti a gravidanza
- Affaticamento nello svolgimento di alcune mansioni
- Problemi digestivi
- Nevralgia
L’esame obiettivo per valutare lo stato di salute del paziente e per mettere a punto un trattamento efficace. L’osteopata durante l’esame si avvale solo dell’utilizzo delle mani e palpando il paziente individua il punto dolente, oltre ad analizzare nel complesso postura e mobilità. Dopo di ciò, il professionista provvederà a stimare un numero di sessioni necessarie, variabile ovviamente a seconda della risposta di ciascuna persona.
Oltre ad un intervento di tipo manuale, l’osteopata può anche consigliare dei cambiamenti nella vita quotidiana al fine di migliorare lo stato generale di salute.
Come diventare osteopata
Ultimo punto della nostra analisi è quello concernente l’iter da seguire per diventare un osteopata, ma prima di vedere la questione ne dettaglio è doveroso fare un’importante premessa.
Attualmente sono in corso degli aggiornamenti importanti riguardanti il processo di formazione e l’inquadramento della figura dell’osteopata. Da ormai diversi anni le associazioni di settore rivendicano il riconoscimento di uno status giuridico ben inquadrato della propria professione ed anche il legislatore ha ritenuto opportuno intervenire in merito.
Fondamentale è la Legge n. 3/2018, una disposizione programmatica con la quale l’osteopatia viene ricondotta alle altre professioni sanitarie e pertanto esercitabile se si è in possesso di laurea. Tuttavia si tratta appunto di una disposizione programmatica e non immediatamente precettiva, dunque sino al momento in cui non verranno istituiti i corsi di laurea triennale in osteopatia ed istituiti i relativi albi professionali, per esercitare la professione di osteopata non è richiesta la laurea.
Cosa fare, dunque, per diventare osteopata?
Le strade attualmente percorribili sono due, attraverso la frequentazione di un corso a tempo pieno oppure di un corso per fisioterapisti o laureati in Medicina e Chirurgia (leggi qui per scoprire tutti gli sbocchi professionali dei laureati in medicina).
Nel primo caso il corso è rivolto a tutti coloro che sono in possesso del diploma ed ha un durata di 5 anni mentre quello rivolto a medici e fisioterapisti può avere una durata variabile da 5 a 6 anni. Questi percorsi di studio combinano una parte più teorica, dove ci si concentra sullo studio di scienze mediche come anatomia, patologia, fisiologia, biomeccanica, biochimica, biofisica, embriologia, istologia, neurologia e altre, unitamente ad una parte pratica dove apprendere le tecniche osteopatiche.
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