Forse hai sentito parlare del medico del lavoro, ma con il termine di medico competente si indica la stessa figura professionale.
In pratica, si tratta di un professionista che collabora con il datore di lavoro per tutelare la salute, prevenire e valutare i rischi dei lavoratori, proprio come definito dal D.Lgs. 81/2008.
Se vuoi conoscere al meglio chi è il medico del lavoro, come diventarlo, cosa fa e quanto guadagna, potrai scoprirlo continuando a leggere questo articolo.
Medico del lavoro: chi è
Il medico del lavoro non è solo colui che tutela la salute dei lavoratori, individuando i rischi e occupandosi della loro prevenzione, ma secondo le più recenti normative, questa figura è responsabile anche dell’attività di formazione e informazione dei lavoratori sull’importanza della sicurezza sul lavoro e si occupa anche di organizzare eventuali operazioni di primo soccorso.
Per diventare medico competente è necessario completare la laurea in Medicina e Chirurgia generale e proseguire poi gli studi con la specializzazione in Medicina del lavoro o in Medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica.
In realtà, per intrapredenre questa professione si possono percorrere anche altre strade, come seguire dei corsi specifici dopo la laurea specialistica in Igiene e medicina preventiva o in Medicina legale oppure poter contare su una comprovata esperienza come docente nell’ambito della medicina del lavoro.
I medici del lavoro sono obbligati a partecipare al programma di aggiornamento continuo in medicina e, solo per questa disciplina, vige l’obbligo del conseguimento di almeno il 70% dei crediti previsti.
Soddisfatti questi requisiti, quindi, ci si potrà iscriversi all’elenco dei medici competenti presso il Ministero della Salute.

Le competenze del medico del lavoro
Come si può intuire dal nome, il medico del lavoro si occupa di eseguire le visite mediche per i dipendenti, rilasciare i certificati che attestano l’idoneità lavorativa al lavoratore oltre a individuare e prevenire eventuali incidenti e infortuni connessi ai luoghi di lavoro.
Il medico competente, poi, lavora in stretto contatto con il datore di lavoro e, tra le altre cose, ha alcuni obiettivi ben precisi:
- assicurare un elevato livello di benessere fisico, mentale e sociale dei lavoratori impegnati nelle varie attività;
- fornire supporto alle loro capacità lavorative;
- migliorare l’ambiente di lavoro e sviluppare la consapevolezza della sua importanza per i lavoratori;
- occuparsi della prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro.
Secondo il D.Lgs. 81/08, i lavoratori che abbiano a che fare con mansioni in cui sussiste un rischio devono essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria e ai controlli del medico competente.
In questo caso, il medico del lavoro potrà fare sia visite preventive per verificare l’eventuale idoneità del lavoratore, sia visite periodiche per tenere sotto controllo la salute del lavoratore nel tempo.
La figura del medico del lavoro, o del medico competente, assume una particolare criticità anche alla luce delle responsabilità di cui è tenuto a rispondere. A differenza delle altre professioni mediche, il medico del lavoro sarà tenuto a risarcire anche e soprattutto le cosiddette perdite patrimoniali.
E’ importante quindi che questa fattispecie di rischio sia compresa nell’oggetto dell’assicurazione che si andrà a stipulare.
Cosa si intende risarcire le “perdite patrimoniali”?
Significa che l’assicurazione del medico del lavoro andrà a tutelare il contraente da eventuali richieste di risarcimento danni da parte del datore di lavoro che lo incarica o da un dipendente che in qualche modo si può sentire danneggiato a seguito della sua attività.
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Il medico del lavoro è sempre obbligatorio in azienda?
La presenza del medico di lavoro in azienda è resa obbligatoria solo nelle situazioni in cui sussistano dei rischi per la salute dei lavoratori.
Sono molte comunque le attività lavorative in cui si è esposti a diverse tipologie di rischi: dall’ufficio, dove ad esempio il dipendente utilizza il videoterminale per oltre 20 ore settimanali, agli ambiti in cui c’è un rischio che deriva dalla movimentazione dei carichi o dall’utilizzo del muletto per i magazzinieri, senza contare poi i rischi connessi all’inalazione di polveri o elementi chimici che interessano gli operai e gli addetti alle pulizie.
Anche chi ha patenti speciali, come quella C, o guida carichi pericolosi, ovviamente, rientra in questi ambiti.
Quali accertamenti può prescrivere il medico del lavoro
Il medico competente ha la facoltà di prescrivere diversi accertamenti per valutare le condizioni di salute di ogni lavoratore. La scelta degli esami è strettamente connessa con l’entità del rischio e con la mansione svolta.
Tra gli esami più comuni ci sono l’alcol test, l’audiometria, l’ECG (elettrocardiogramma), analisi del sangue, screening visivo e spirometria.
Medico del lavoro: stipendio
Il medico del lavoro può arrivare a guadagnare fino a 94.700 euro lordi all’anno (che corrispondono a circa 4.200 € netti al mese). In realtà, la retribuzione di questa figura professionale va da un minimo di 64.400 euro lordi all’anno a cifre che superano i 186.000 euro lordi all’anno ed è legata anche alla sua esperienza.
Un medico del lavoro con meno di 3 anni di esperienza lavorativa guadagnerà circa 78.200 euro lordi all’anno, ma questa cifra varia anche in base all’area geografica in cui presta servizio.
Naturalmente, i giovani che sceglieranno di percorrere questa strada inizieranno a guadagnare anche prima di esercitare la professione: infatti i medici specializzandi in Medicina del Lavoro, come tutti gli altri medici specializzandi, percepiscono una borsa di studio. Se vuoi approfondire, ti rimandiamo al nostro articolo che parla di quanto guadagna un medico specializzando.
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