Il 21 aprile a Roma si è svolta la Conferenza Nazionale sulla Questione Medica, evento trasmesso in diretta streaming anche sul portale FNOMCeO e sul canale YouTube. Se te la fossi perso, puoi trovare qui la registrazione dell’evento. Noi di RC Medici l’abbiamo seguita e in questo articolo ti riportiamo una fotografia della situazione attuale e le richieste raccolte nel Manifesto dei Medici Italiani.
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La situazione dei medici italiani
Si stima che un medico su tre, se potesse, andrebbe in pensione già domani. Conseguenza giustificata del fatto che, negli ultimi due anni, il 71% dei medici ha riscontrato un aumento significativo di stress; tra questi il 25% dei medici tra i 25 e i 34 anni e il 31% tra i 35 e i 44 anni, sarebbero propensi ad abbandonare all’istante la professione senza remore.
Dati significativi che evidenziano il progressivo deterioramento delle condizioni di lavoro dei medici negli ultimi anni. Da un’analisi della FNOMCeO emergono infatti aree di criticità e malessere nel settore medico, al punto tale che, molti sanitari, hanno sentito spegnersi in modo progressivo l’entusiasmo iniziale.
Quella che in principio avevano definito “la professione più bella al mondo” è diventata oggi fonte di eccessivo stress. Dinanzi a compiti impropri, direttive poco coerenti rispetto alla realtà del sistema sanitario e carichi di lavoro insostenibili dovuti anche alla carenza di personale, molti medici sono arrivati addirittura al punto di scegliere di abbandonare la loro professione.
I dati della ricerca effettuata a fine marzo parlano chiaro: su 500 interviste raccolte, l’aumento dei carichi di lavoro in pandemia è stato segnalato dal 70% dei medici ospedalieri, dal 75% dei medici di territorio, dal 36% degli specialisti ambulatoriali e dal 23% degli odontoiatri. Tra i medici ospedalieri, inoltre, 1 su 5 è stato costretto a cambiare reparto, cambiamento che si è rivelato difficile nel 75% dei casi.
Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO, durante il suo intervento porta alla luce anche altri aspetti quali l’enorme burocrazia, la discriminazione delle donne medico, la sensazione di abbandono da parte delle istituzioni, i provvedimenti inadeguati per agevolare l’attività professionale, i numerosi casi di burnout e la carenza di personale.
Criticità che necessitano d’essere prese in considerazione per poter intervenire in modo adeguato al fine di ripristinare la reciproca fiducia nel Servizio Sanitario Nazionale.
Le richieste dei Medici presenti nel Manifesto
Nella premessa del Manifesto dei Medici si legge: “La Professione medica e odontoiatrica deve essere presente in un progetto di rinnovamento della politica sanitaria nazionale qual è quello che dovrà essere attuato con le risorse che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sta ponendo a disposizione. Va costruita una nuova assistenza sanitaria, un nuovo SSN anche per superare disuguaglianze e disomogeneità nelle diverse aree del Paese.”
Vengono poi evidenziati 20 temi sui quali, medici e odontoiatri, chiedono a gran voce delle risposte. Qui il testo integrale sottoscritto da sindacati medici della dipendenza e delle convenzioni:
- Carenza dei medici: eliminare il tetto al fondo 2004 e raddoppiare e aumentare l’attrattività per le borse per la Formazione Specifica in Medicina Generale al fine di impostare una corretta programmazione degli organici, sia per il personale dipendente che convenzionato, per i prossimi 10 anni
- Al fine di consentire l’attuazione dei nuovi modelli organizzativi e strutturali della sanità previsti dal PNRR e fornire quella risposta straordinaria richiesta, appare indispensabile definire le risorse economiche per i rinnovi dei CCNL e degli ACN nonché del Fondo per la specialistica accreditata
- Prevedere per il personale medico dipendente del privato, accordi contrattuali omogenei all’interno del SSN, pubblico e privato, garantendo un’adeguata dotazione qualitativa e quantitativa degli organici, un trattamento retributivo equiparato al settore pubblico, l’equiparazione dei titoli di carriera pubblico privato
- Assicurare il benessere psicofisico di tutti i medici garantendo un numero adeguato di personale sanitario e amministrativo, ad esempio per la Medicina generale, prevedendo un aumento del Fondo aziendale dei fattori produttivi di cui all’art.47 lettera d) ACN
- Salvaguardare il modello specifico della Pediatria di libera scelta, strumento unico e indispensabile per garantire con l’attività di prevenzione la crescita di un bambino sano che diventi un adulto in buona salute
- Riconoscimento della condizione di lavoro usurante e incremento del Fondo specifico per valorizzare le competenze dei medici del Servizio 118 e del Pronto Soccorso. Valorizzare il lavoro notturno
- Riconoscimento normativo delle attività professionalizzanti e assistenziali dei medici in formazione
- Completamento orario per il pieno utilizzo di tutte le risorse professionali convenzionali del SSN nel territorio, ad esempio aumentodel monte ore della specialistica ambulatoriale
- Tavolo di confronto permanente tra Ministero della salute e FNOMCeO per valorizzare il ruolo medico (deburocratizzare l’atto medico (Piani Terapeutici) e semplificare le procedure autorizzative per l’esercizio della libera professione; valorizzare il ruolo sociale del medico anche attraverso provvedimenti normativi; assicurare maggiore incisività alla Professione medica nella governance del SSN; salvaguardare l’autonomia professionale; tutelare l’atto medico nei processi di Telemedicina)
- Istituzione di un Osservatorio nazionale sulla tutela dei diritti e delle condizioni lavorative dei medici, a valenza consultiva, con le OO. SS. presso il Ministero della Salute
- Riconoscimento della peculiarità della condizione femminile nei CCNL, negli ACN e nella Professione medica
- Assicurare le migliori condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e sostenere tutti i processi di risk management
- Riconoscimento del burnout come malattia professionale
- Revisione dei percorsi di formazione (anche formazione continua) da orientare nella presa in carico e nella cura della Persona intesa nella sua specificità piuttosto che soltanto nell’approccio impersonale/generalizzato alla malattia sostenendo la cultura del rispetto ambientale quale determinante fondamentale della salute di tutt
- Valorizzazione della appropriatezza nel SSN per contrastare l’uso consumistico e commerciale della sanità
- Individuare la STP (società tra professionisti) come l’unica modalità di esercizio in forma societaria dell’attività medica e dell’attività odontoiatrica
- Garantire ai professionisti italiani le stesse opportunità e risorse previste per la piccola e media impresa nonché un equo compenso per i professionisti
- Fattiva integrazione tra tutte le risorse e gli attori della sanità (medici di famiglia, ospedali e case di comunità, il distretto, le strutture accreditate esterne e la libera professione) in modo da valorizzarle e sfruttarne tutti i punti di forza.
- Ampliare i LEA in Odontoiatria
- Favorire la libera scelta del curante anche nei percorsi di cura erogati dalle assicurazioni e dalla sanità integrativa
Sarà a partire dalle risposte a queste domande che si potranno superare disuguaglianze e disomogeneità nelle diverse aree del Paese, costruire una nuova assistenza sanitaria e un nuovo SSN.
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