La guardia medica è molto spesso la prima esperienza in cui si cimenta il neo-abilitato. Semplici da reperire, non richiedono un grande impegno e sono abbastanza fruttuose economicamente, insomma la panacea dei giovani medici. Ma quali insidie si celano? Siamo pronti ad affrontarle? E, soprattutto, sono davvero così remunerative?
Ti sei appena laureato e, ancora con la pergamena in una mano e una bottiglia di prosecco nell’altra, pensi a quale sarà il prossimo passo; ti affacci speranzoso al mondo del lavoro e inciampi in SPID, PEC, Partita IVA (qui trovi la guida per aprire la partita iva), massimali dell’assicurazione per giovani medici.
Se, come me all’inizio, non hai idea da che parte incominciare, lascia che ti faccia un po’ di chiarezza e ti aiuti a capire come muoverti.
Il medici di guardia medica addetti alla Continuità assistenziale sono medici liberi professionisti convenzionati con il SSN: è importante notare che non sussite un rapporto di dipendenza. L’unico requisito necessario per ottenere l’incarico è avere frequentato il corso di MMG e aver conseguito il diploma in Medicina Generale. Solo chi è in possesso del diploma può infatti fare domanda di inserimento nella graduatoria regionale, la quale è stilata in base a titoli accademici e di studio e titoli di servizio.
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Come si diventa guardia medica e cosa aspettarsi
Sostanzialmente tu non sarai altro che il sostituto del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di libera scelta nelle ore in cui non sono reperibili, ovvero la notte e i giorni festivi e prefestivi. I turni generalmente sono di 12 ore, ma nel week-end è possibile arrivare anche a 23 ore consecutive.
Per ottenere l’incarico basta rivolgersi al proprio Ordine o ricercare i bandi nel sito dell’A.s.l. per cui si vuole lavorare. Si possono ottenere contratti per lunghi periodi o solo mensili, dipende dai casi, e a volte è possibile lasciare il proprio nominativo per le reperibilità dell’ultimo minuto.
Rispondere alla fatidica domanda “quanto si guadagna?” non è semplice, varia molto da regione a regione. Orientativamente si percepiscono 20 euro l’ora netti, sicuramente una partita iva a regime forfettario ti permetterà di pagare meno tasse i primi tre anni, ma non è sempre richiesta.
Certificati di malattia, misurazioni di pressione e prescrizioni di ricette saranno il tuo pane quotidiano. Non mancheranno certo ingressi più impegnativi oltre a unghie incarnite e mal di pancia, ebbene sì ti chiameranno all’una di notte anche per questo.
Diffida di chi ti prospetta un presidio calmo e tranquillo: piccoli paesini contano meno pazienti, ma se il pronto soccorso più vicino è a kilometri di distanza tu sarai il primo a essere contattato anche in caso di emergenza.


Per ottenere l’incarico basta rivolgersi al proprio Ordine o ricercare i bandi nel sito dell’A.s.l. per cui si vuole lavorare. Si possono ottenere contratti per lunghi periodi o solo mensili.
Notti in guardia: come sopravvivere
Trovarsi per la prima volta faccia a faccia con un paziente, di cui si è il diretto responsabile, può intimidire. Non temere, ora ti svelerò alcuni pratici trucchi, come imparare a tergiversare al telefono mentre cerchi informazioni.
Innanzitutto prepara il tuo “kit di primo soccorso” e no, non parlo di garze e cerotti, bensì dovrà includere:
- una guida pratica sulla continuità assistenziale (ne esistono diverse che puoi trovare su internet) che diventerà il tuo inseparabile vademecum;
- app utili e semplici come Mediately farmaci o INTERcheck, (nessuno pretende che tu conosca farmaci e dosaggi a memoria);
- un abbonamento ad Amazon Prime Video che ti farà compagnia nei momenti di solitudine.
Per sapere, invece, cosa non può mancare nella tua borsa da medico puoi trovare qui dei consigli utili.
Molti, soprattutto le prime volte, preferiscono farsi accompagnare da un collega, un amico, il proprio partner. Oltre a passare il tempo, una persona accanto ti può essere d’aiuto a confrontarti sul da farsi o ad orientarti nelle strade per una domiciliare. Tieni presente che alcuni presidi prevedono già due medici di guardia e, mi raccomando, informati sempre su quanti posti letto ci siano prima di ritrovarvi in due su di una brandina.
Check-list prima di iniziare la guardia medica
Ti sei laureato (sì, vale anche quella presa in pantofole nel salone di casa), l’abilitazione ormai la danno d’ufficio, hai attaccato il bollino dell’Ordine dei Medici sul parabrezza della macchina, cambiato lo stato di Facebook in “libero professionista” e pensi di essere pronto a cominciare.
Purtroppo non hai dato esami che spieghino quale regime di partita iva sia più conveniente o che tipo di assicurazione stipulare, e ti ritrovi tutt’un tratto catapultato a prendere certe decisioni. C’è sempre quell’amico dell’amico pronto a consigliarti, ma fidati in certi casi è meglio affidarsi a degli esperti.
Ti consigliamo i nostri articoli per farti un’idea di come aprire una Partita IVA (leggi qui), oppure di cosa sia l’ENPAM e quando va pagato.
In fine procurati un timbro che riporti il tuo nome e numero d’iscrizione all’albo; oltre ad essere essenziale per erogare ricette e firmare i registri, dà anche una certa soddisfazione apporre quell’inchiostro che ti chiama dottore.
Conclusioni
Ora finalmente sei pronto a iniziare la tua guardia medica notturna, come un vero Batman della continuità assistenziale. Non temere se dopo anni e anni di studio sui libri non sai tenere in mano una siringa, ora è il momento di farti le ossa
Infila fonendo e saturimetro nella borsa di pelle che ti ha regalato quel vecchio zio e preparati a metterti in gioco. All’inizio è normale avere dei dubbi e spero di averne risolti alcuni almeno in parte, in caso non farti scrupoli a scriverci per altre informazioni.
Se vuoi fare la guardia medica ricorda che devi stipulare, in base alla legge vigente, un’assicurazione giovane medico.
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