Se sei un giovane medico e stai proseguendo con la tua formazione specialistica, non puoi non sapere tutto ciò che riguarda la tua responsabilità medico specializzando. La tematica della responsabilità, nel suo complesso, ha subito importanti innovazioni negli ultimi anni ed è più che mai attuale. Non sempre però si conoscono i risvolti della responsabilità medico specializzando: per questo motivo abbiamo deciso di approfondire la tematica.
Responsabilità medico specializzando: esiste eccome!
Non si è soliti accostare il medico in formazione specialistica a delle grandi responsabilità: questo perché si tende ad inquadrare la sua figura come quella di uno studente che, sul campo seriamente per la prima volta, esegue solo ordini imposti dai suoi superiori.
Ecco, è necessario che tu sappia che la realtà è completamente diversa. Per giungere al titolo di medico, infatti, lo specializzando ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e, a fronte di ciò, nell’eventualità in cui commettesse degli errori, potrebbe essere costretto a risponderne, anche penalmente.
Deve essere bandito, quindi, l’accostamento comune del medico specializzando a un impotente esecutore di ordini. Continua la lettura dell’articolo per scoprire in che modo è da inquadrare la responsabilità medico specializzando.
Colpa per assunzione del medico in formazione specialistica
Quanto detto fino ad ora non rappresenta solo un richiamo, per il medico in formazione specialistica, a criteri di giudizio che non vanifichino il dovere alla diligenza, ma rappresenta il risultato degli ultimi ordinamenti della giurisprudenza italiana. Ad esempio, con ex pluris Cass. Pen., IV sez., n. 6981 del 22 febbraio 2012, si è concretizzato quell’atteggiamento giurisprudenziale che rende il medico specializzando perseguibile penalmente nel caso si manifestasse un grave errore e si verificasse la possibilità di attribuirlo a lui.
Il fulcro di quanto espresso dalla legge è la cosiddetta “colpa per assunzione” durante l’esercizio della professione. Questo significa che, dal momento in cui lo specializzando accetta la cura di un paziente e lo prende a carico pur non avendo le competenze adatte, egli si rende responsabile di ogni errore commesso nei confronti del paziente in cura.
A ribadire il concetto per cui il medico specializzando “non può essere considerato un mero esecutore d’ordini del tutore anche se non gode di piena autonomia” è la sentenza della Corte di Cassazione (precisamente la 26311/2019, che vi mettiamo in allegato).
Il medico specializzando, infatti, non costituisce una mera presenza passiva in un contesto sanitario essendo la sua presenza nella struttura ospedaliera (pubblica o privata) finalizzata non solo alla formazione professionale.

Se lo specializzando accetta la cura di un paziente e lo prende a carico pur non avendo le competenze adatte, egli si rende responsabile di ogni errore commesso
Il dovere di diligenza
Il concetto espresso prima, ovvero quello di colpa per assunzione, trova la sua giustificazione nel dovere di diligenza. Nel caso della responsabilità medico specializzando, il dovere di diligenza si concretizza nella capacità (e nell’obbligo) del medico in formazione specialistica di astenersi dal porre in essere azioni che possano portare al concretizzarsi di reati colposi. Questo dovrebbe avvenire per il buon senso del medico specializzando, che si dovrebbe rendere conto autonomamente di non essere ancora un soggetto sufficientemente abile per impiegarsi in azioni o prestazioni che richiedono una certa capacità e cognizione tecnica.
Se non sopraggiunge adeguata consapevolezza sulle sue capacità, tanto da non impedire di non assumersi eccessive responsabilità medico specializzando, il giovane sarà perseguibile penalmente. Riassumendo, si evince che lo specializzando che, sbagliando, provochi una lesione o addirittura la morte del paziente sotto la sua responsabilità, sarà chiamato a rispondere penalmente del reato (per lesione od omicidio), nella forma di imputazione soggettiva colposa.
Per essere tutelati per la rivalsa della struttura sanitaria è sufficiente un’assicurazione di colpa grave (chiedi qui un preventivo).
Responsabilità medico specializzando: posizione di garanzia e autonomia vincolata
Il dovere di diligenza del medico specializzando e il suo grado è anch’esso chiarito dalla dottrina mediante il ricorso a due concetti fondamentali: quello di posizione di garanzia e quello di autonomia vincolata:
- Posizione di garanzia: la partecipazione del medico all’attività operatoria, come abbiamo detto, richiama all’assunzione di responsabilità per il medico specializzando. Lo specializzando diventa medico titolare di una posizione di garanzia nei confronti del paziente sottoposto a cura. Essendo comunque lo specializzando sotto il controllo di chi dà direttive, la sua posizione di garanzia risulta condivisa con chi le direttive le impartisce (secondo ambiti come quello della competenza, incidenza e pertinenza). Lo specializzando deve, a fronte di ciò, astenersi completamente qualora le direttive non fossero congrue;
- A braccetto con il concetto di posizione di garanzia si pone quello di autonomia vincolata. Egli è autonomo (seppur in modo vincolato) dalle direttive impartite dai suoi superiori e risponde degli errori come parte integrante della struttura dove presta servizio.
Responsabilità medico specializzando: conclusioni
Come abbiamo capito, la responsabilità medico specializzando non è affatto un concetto sorvolabile da coloro che stanno prestando servizio nelle strutture sanitarie come medici in formazione specialistica. Il medico specializzando non è un mero esecutore di ordini, ma un soggetto con piena responsabilità: in tal senso, per essere “scagionato” da eventuali accuse di errore commesse dai suoi superiori, egli dovrà segnalare eventuali errori e omissioni commessi da altri. La sua autonomia, per quanto vincolata e limitata, comporta in toto l’insorgere della sua responsabilità nei confronti di colpe ed errori.
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