L’emergenza sanitaria da Covid-19 e ancor più la diffusione della nuova variante Omicron ha portato, purtroppo, a un aumento dei contagi e oggi, nonostante vaccini, Green Pass, tamponi e l’introduzione di nuove regole non sempre è chiaro come bisogna agire. Ecco perché capita di chiedersi “sono stato a contatto con un positivo, cosa fare adesso” ? oppure “in caso di contatto con positivo quando fare il tampone”?
La prima cosa da capire è quando si tratta di un contatto stretto e quando invece si viene considerati contatti a basso rischio. Infatti, in base a questa definizione si dovranno seguire delle regole diverse stabilite dalla circolare del Ministero della Salute dell’11 agosto 2021. Poi, l’iter da seguire cambia anche se si è vaccinati oppure no.

Contatto stretto? Una persona che avuto una diagnosi certa di Covid, con la quale si ha avuto un’interazione di lunga durata
Contatto stretto con positivo: cosa fare
Definire la tipologia di contatto è importante per capire cosa bisogna fare. Per contatto stretto, ad esempio, si intende una persona che avuto una diagnosi certa di Covid, con la quale si ha avuto un’interazione di lunga durata, magari una persona convivente, come un partner o famigliari, oppure qualcuno con cui si ha avuto un’interazione più breve, ma significativa. In questo caso, ad esempio, rientrano le persone con cui si è parlato per almeno 15 minuti senza mascherina a una distanza inferiore a 2 metri o con la quale c’è stato un contatto come una stretta di mano.
La circolare del Ministero della Salute stila una lista molto dettagliata di quelli che sono i contatti stretti tra cui rientrano anche le persone che sono state nello stesso ambiente chiuso, senza mascherine, di qualcuno che poi è risultato positivo al Covid, operatori sanitari che hanno fornito assistenza a un caso Covid-19 senza mascherine o se si ha fatto un viaggio in aereo, treno, oppure un qualsiasi altro mezzo di trasporto a due posti di distanza da un positivo.
Quindi, se si è entrati in contatto con positivo, cosa fare?
Se si è stati in contatto con un positivo, ma si è vaccinati con due o tre dosi da almeno 14 giorni, la quarantena deve durare 7 giorni, calcolando l’ultimo contatto con il positivo per poi sottoporsi a un tampone. Se questo è negativo, allora la quarantena è terminata e si può riprendere la vita quotidiana. Oppure, si può evitare di sottoporsi al tampone e seguire una quarantena di 14 giorni al termine dei quali si potrà uscire senza necessità di eseguire il test.
Se, invece, non si è vaccinati, ma si è entrati in contatto con un positivo, bisognerà mettersi in quarantena per 10 giorni e al termine di questi eseguire il tampone. Se negativo, si potrà uscire liberamente. Se non ci si sottopone al test, invece, la quarantena deve durare 14 giorni e alla fine, in assenza di sintomi, si potrà uscire liberamente.
In entrambi i casi, comunque, il periodo di quarantena è obbligatorio, anche se si esegue un tampone con esito negativo prima del termine.
In ogni caso, se si è stati in contatto con positivo è bene rivolgersi subito al proprio medico: sarà lui a fornire ulteriori indicazioni, a monitorare l’andamento e a richiedere la pratica per i giorni di riposo per malattia da presentare al lavoro.
Contatto a basso rischio con positivo
Tutti i casi che non rientrano nei contatti stretti descritti precedentemente, vengono definiti, appunto, contatti a basso rischio. Se si ha avuto un’interazione con queste persone, non è prevista la quarantena, nè per le persone vaccinate, nè per quelle che non hanno completato il ciclo o non l’hanno proprio iniziato.
Isolamento per contatto con positivo
I termini quarantena e isolamento sono spesso utilizzati come sinonimi, ma in realtà fanno riferimento a due concetti differenti. Infatti, mentre la quarantena viene definita dal Ministero della Salute come una restrizione dei movimenti, ovvero l’indicazione di restare a casa senza avere contatto con altri e monitorare l’insorgenza di eventuali sintomi, per isolamento si intende la separazione delle persone positive, ovvero che hanno avuto diagnosi certa di Covid-19 da quelle negative per evitare la diffusione del virus e limitare e il contagio.
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